M 1 – NGC 1952 The Crab Nebula (Nebulosa Granchio)

La Nebulosa Granchio (nota anche come Nebulosa del Granchio o con le sigle di catalogo M 1 e NGC 1952) è un resto di supernova visibile nella costellazione del Toro.

Dista 6500 ± 1600 a.l.; ha una Magnitudine apparente 8,4 e una Dimensione apparente 6′ × 4′

Questa nebulosa ha una storia interessante che ho trovato nel libretto n° 10 di Grażyna Stasińska dell’Osservatorio di Parigi per “The universe in my pocket”:      https://www.tuimp.org/it

https://minerva.ufsc.br/~natalia/tuimp/booklets/tuimp-it010_booklet_screen.pdf

La storia di questa nebulosa parte dall’anno 1054: l’astronomo imperiale cinese Yang Weide vide una nuova stella nel cielo. Questa “stella ospite”, come la chiamò lui, poté essere vista in pieno giorno per 23 giorni e rimase rilevabile nel cielo notturno per oltre due anni.

Questo evento si ritrova registrato in antiche cronache cinesi come il Lidaimingchen zouyi dove viene fatto riferimento alla “stella ospite” e venne testimoniato anche in altre parti del mondo, come Giappone, Europa e Arabia. Furono testimoni della fine esplosiva di una stella massiccia: una supernova.

Nel 1731 l’astronomo dilettante inglese John Bevis, scoprì questa nebulosa. Charles Messier la osservò in modo indipendente mentre cercava la cometa Halley, il cui ritorno in cielo era previsto per il 1758. Poiché questo oggetto non si muoveva, non poteva essere una cometa. Messier lo elencò come numero 1 nel suo “catalogo delle nebulose e degli ammassi stellari”, da non confondere con le comete.

Intorno al 1800 William Herschel lo osservò molte volte con un grande telescopio e concluse che era un ammasso di stelle.

Più di un secolo dopo, gli spettri di questo oggetto hanno permesso agli astronomi di analizzare la natura della sua luce ed hanno mostrato che non si trattava di un agglomerato di stelle, ma piuttosto di una vera nebulosa, composta da gas diluito e ionizzato.

Oggi si ritiene che quella stella osservata dai cinesi sia l’origine della nebulosa M 1 che osserviamo oggi.

M 1 nei mesi invernali si trova alta a sud, nella costellazione del Toro. Sotto a un cielo scuro la nebulosa è già distinguibile con un binocolo 10×50 come una piccola macchia opaca. Con un telescopio da 80 a 150 mm di diametro appare come una piccola nebulosa ovale.

Le strutture filamentose della nebulosa si distinguono con telescopi a partire dai 300 mm. Un filtro a banda stretta permette un contrasto maggiore e la fa apparire più grande e brillante. Anche i filamenti appaiono in dettaglio, poiché la loro luce ha uno spettro di emissione che il filtro lascia passare.

Al centro della nebulosa si trova una pulsar, che determina un intenso campo magnetico nella regione circostante. Questa stella ha un diametro di appena 10 chilometri e ruota su sé stessa 30 volte al secondo. Per vederla serve un telescopio molto grande a partire da 600 mm e un cielo molto scuro.

Per capire il perché gli venne attribuito il nome Granchio, bisogna pensare che questa descrizione deriva dalla prima illustrazione fatta dall’astronomo irlandese Lord Rosse nel 1844 che la osservò attraverso il suo telescopio di 90 cm di diametro: con un po’ di fantasia si può effettivamente riconoscere il profilo di un granchio. Questo disegno ha dato origine al nome di “Crab Nebula”, anche se assomiglia piuttosto a un insetto.

La prima foto della nebulosa del Granchio fu invece ottenuta da Isaac Roberts, un costruttore gallese e astronomo dilettante, nel 1892, con un’esposizione di 3 ore con un riflettore da 50 cm.

Questa seconda immagine a destra assomiglia poco al disegno di Lord Rosse. Mentre invece si può già vedere una certa somiglianza con l’immagine dettagliata ripresa dai moderni telescopi

Dati di scatto:

Io l’ho ripresa nelle notti del 25 e 26 Dicembre 2024 dal terrazzo di casa a Nole (TO). Le ore di integrazione riprese a -20°C sono state davvero poche (mi riprometto di riprovare in futuro e se sarà possibile di integrare):

  • 29 minuti con filtro Optolong L-Pro per le stelle
  • 3 ore con filtro Optolong L-Extreme per la nebulosa

Attrezzatura

  • Telescopio newton GSO 154/600, Camera di ripresa ASI 294 MC Pro
  • Telescopio guida 60/240, Camera ASI 120 mini
  • Montatura Equatoriale Sky-Watcher HEQ5 SynScan GOTO

Acquisizione tramite Asiair Pro ed Elaborazione in RGB con Pixinsight.